I LUOGHI DELLA DIVINA COMMEDIA : IL GIARDINO SEGRETO DANTE, UN PROGETTO ARCHITETTONICO.
Il progetto nasce dalla riflessione fatta sul motivo per cui Dante chiama il suo “immaginario viaggio” con il termine di Commedia.
EMANAZIONE
Comedia deriva da tale analisi: Comedìa, dal greco κωμῳδία (kōmōdía, composto di κώμη, villaggio, e ᾠδή, canto letteralmente canto del villaggio). La divina commedia ,( combinazione) è strutturata prorio sui “Canti” ma cosa significa “villaggio”? il termine villaggio indica un insediamento umano di piccola entità, caratterizzato da, una urbanizazione pressochè assente, dove gli insediamenti umani, sono fatti spesso di materiali locali e legnami locali e la vita è prevalentemente sviluppata sul piano agreste; ti solito un villaggio è concepito in un contesto naturale , verde, da qui mi è soggiunta l’immagine di foreste e quindi di un giardino ; il termine “Divina fu inserito da Boccaccio…per esaltare il senso sacro dell’opera, ergo la divina commedia potrebbe anche essere definita in questo modo; Divino,canto del villaggio, e non usciremmo sicuramente fuori tema, visto che si parte da un contesto naturale. L’iperbole aggiuntiva genera una maggiore enfasi, ma è stata la frase “Canto del villaggio” che mi ha ispirato al giardino. Successivamente durante alcune letture seguite, e riletture mie personali, ho confermato che l’ipotesi di estrapolare un giardino sul piano progettuale dalla Divina Commedia era possibile.
CREAZIONE
Decisi cosi di iniziare la creazione del progetto analizzando la struttura del poema, fondato su terzine in endecasillabi, ergo sul numero 3, da qui ho iniziato a pensare di utilizzare una matrice 3 fino ad arrivare a 12 elementi del giardino, che in realtà accompagnavano le 3 aree principali di questo “viaggio” nel villaggio immaginario, composto da “inferno purgatorio e paradiso; non volevo creare una giostra banale, legato ai parchi a tema, ma qualcosa che avesse una seria valenza didattica; pur tuttavia..ho pensato di rendere meno noiosa la cosa pensando anche ad una possibile realizzazione, che tenesse conto di moderne tecnologie “divertenti”.
FORMAZIONE
Dopo la fase creativo-funzionale ho immaginato di dare una forma ad ogni, “cantica” scegliendo la forma “circolare”, che poi ho visto essere adeguata, anche se poi ho trovato ben altre configurazioni di cui parlerò in un’altra occasione.
AZIONE
Dopo avere scelto la forma ho iniziato a compierla in un progetto, facendola agire ed interagire con alcune terzine di alcuni canti prescelti, che rappresentassero, 3 diverse configurazioni a giardino. Ma non era sufficiente, è chiaro che ho inserito nel progetto un codice, anti-contraffazione, ergo chiunque pensi di utilizzare l’idea deve dimostrare da dove arrivano specifici canti, che fanno riferimento “ad alcune specifiche letture” ma anche a mie scelte successive, del tutto originali ed autonome, in quanto dopo aver visto che ogni canto della divina commedia possiede strutture architettoniche riconoscibili, ho agito in modo da compiere il disegno preliminiare e presentarlo alla stampa, prima di organizzare una mostra. Naturalmente il luogo, più adatto per presentare questo progetto non poteva che essere FIRENZE. Essendo io di Milano, non potevo pensare che il contesto migliore poteva essere Milano oppure il suo sub-urbio, era come suonare un violino Stradivari all’uscita di una metropolitana, nessuno se ne sarebbe accorto. Un recente viaggio a Firenze, osservando numerose geometrie simboli e sculture della cattedrale di SM del Fiore, mi ha convinto che l’unica città al mondo dove potrebbe vivere questo giardino è Firenze. Se esistesse qualche “imprenditore” interessato a finanziare l’opera, può senza indugi contattarci.
Non escludiamo di trasformare una piazza, non compiuta in qualsiasi città storica italiana, per potenziarne il significato, con questo progetto, questa idea di garden potrebbe in realtà diventare il “condimento” di una piccola o grande piazza, o un grande spazio aperto, ad esempio Roma ha il problema del degrado di Piazza Emporio e cosi via a Bologna e Firenze.
RAM ( Rossi Alberto Mei – Milano ) project manager di www.archiram.com
Il progetto è depositato ed archiviato presso uno studio di architettura di Milano con tecnici incaricati della custodia del progetto ed iscritti regolarmente all’albo.
progetti@archiram.net
referenze anche su www.architetturaorganica.org.
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